Cosa vedono gli studenti

Per vedere quel che vedono gli studenti ed essere quindi certi di essere “tutti sulla stessa barca”, tenere un secondo dispositivo connesso al sistema di webconferencing che si usa aperto, con un altro utente connesso. Questo eviterà per esempio di parlare per qualche minuto commentando delle slides per scoprire che i 250 studenti non vedono nulla…

Esserci in 2

Per la prima lezione, in cui normalmente si danno molte istruzioni “pratiche” e informazioni su regole, esame etc. è utile essere in due nella stanza virtuale: docente ed esercitatore. Il docente svolge la spiegazione, l’esercitatore gestisce la chat rispondendo a tutte le cose pratiche (es. “Posso usare il linguaggio Python? NO”). Questa configurazione si può applicare anche ad altre lezioni che possano dare luogo a molta micro-interazione. È ovviamente “onerosa”in termini di risorse umane necessarie.

Quiz a risposta multipla

Un quiz a risposta multipla nella chat? Si può. Scrivete la domanda e poi le risposte possibili, chiedendo di mettere “like” a quella ritenuta corretta/migliore/preferita. Problema: gli studenti possono farsi condizionare dal crescere dei “like” a una delle risposte. Pur tuttavia, questa modalità può servire ad avere rapidamente il polso della situazione della comprensione di un gruppo classe o a raccogliere una opinione (cosa preferite tra…?).

Separare lezioni da esercitazioni

Si può usare la chat (che resta “attiva” sempre) per raccogliere dubbi e domande durante la settimana (stile forum) e poi dedicare la prima parte di ogni esercitazione ad essi. Vantaggi: si ottimizza la gestione di dubbi/domande (se non si risponde ad ogni messaggio durante la settimana); si evita di fare praticamente sempre lezione/esercitazione mescolate.

Piccoli esercizi con immagini

Nel caso di piccoli esercizi, si può usare “onenote” (come testo o con l’aggiunta di immagini tramite ipad o banalmente disegni manuali), che dovrebbe rimanere anche come “storia” nella stanza. I disegni manuali potrebbero sembrare difficili, ma dopo averci preso un po’ di manualità è quasi come scrivere col gesso.

Piccoli esercizi durante la “diretta”

… magari assegnati nelle slide e poi aventi la soluzione nel video: una telecamera che inquadri il foglio può essere utile, ma anche semplicemente un foglio scritto a mano e poi messo davanti alla webcam del PC può andare bene. Tanto agli studenti non interessa l’intero processo di scrittura, ma solo vedere i vari passaggi o il “risultato”. In questo modo le slide rimangono solo con il testo dell’esercizio su cui gli studenti possono pensare senza avere la soluzione subito dopo. Mentre poi sono “costretti” ad andare a seguirsi la lezione per vedere la soluzione o comunque se l’esercizio è giusto.

Spezzare il video

Nel caso di una lezione lunga (1 – 2 ore), separare le parti “istruzionali” (che vengono registrate) da quelle di Q/A. Esempio: per 10 min si fa lezione (slides etc.); poi si blocca la registrazione; nel tempo di generazione del video, si apre la sessione di Q/A (da gestire o via chat o a voce), terminata la quale si torna alla lezione.

Vantaggi: (1) alla fine, gli studenti hanno dei video più gestibili (spezzati per argomento e nel complesso più brevi della “lezione”). Il Q/A resta comunque della chat. (2) alla fine del corso, ci si trova in possesso di una sorta di MOOC: la sequenza di video avulsi dal contesto specifico di “quel” gruppo di studenti.

Poll on-line durante la lezione

Per raccogliere in tempi brevi l’opinione degli studenti durante una lezione online, specialmente nel caso di classi numerose, NON chiedere “Avete capito?” (cosa che genera una sequenza infinita di yes/no), ma scrivere nella chat la domanda (“Avete capito?”) e chiedere di apporre un “like” se la risposta è affermativa. Il numero dei like consente di avere rapidamente il polso della situazione.