Spesa fai da te

Questo suggerimento riguarda il controllo dell’ “onestà” degli studenti durante un compito scritto. Si ispira al metodo di alcuni supermercati che lasciano ai clienti registrare gli acquisti e pagare autonomamente ma ogni tanto, a campione, controllano tramite la “rilettura” della spesa. Analogamente, immaginiamo di far fare un compito scritto: avvisiamo gli studenti che, al termine della verifica, 2 o 3 saranno scelti casualmente per rispondere a un breve esame orale sugli stessi argomenti. Un’evidente impreparazione fa mettere in discussione un eventuale scritto “buono”.

Verifica scritta sincrona

Come fare a controllare che gli studenti non copino durante una verifica scritta? All’inizio della verifica si chiede loro di accendere le webcam e li si avvisa che, esattamente come se si fosse in classe, il docente può visualizzare a turno chi vuole per vedere se ha lo sguardo chino sul foglio. Questa specifica funzionalità, offerta da alcune piattaforme, permette di trasporre in versione virtuale il nostro muoverci tra i banchi durante i compiti e, rispetto alla forma in presenza dove si vede dove il docente è fisicamente, è una forma di controllo più forte perché imprevedibile.

Tutto sotto controllo

Instaurare l’abitudine di una comunicazione agli studenti e alle famiglie a cadenza FISSA e NOTA per tenere al corrente su quel che la scuola sta pensando e facendo in relazione alla gestione dell’emergenza. Il messaggio che si deve veicolare è, pur nell’onestà del riconoscere le difficoltà, che si sta affrontando la situazione al meglio. Questo è molto importante per instaurare un clima di cooperazione e fiducia che è essenziale per far funzionare la didattica a distanza. Un esempio? Il rettore del Politecnico di Milano invia tutti i giorni, verso sera, un aggiornamento sui lavori dell’unità di monitoraggio che opera per garantire il funzionamento dell’ateneo. Docenti e studenti hanno dimostrato di apprezzarla e questo ha generato un clima molto positivo.

L’interrogazione online

Come poter interrogare efficacemente anche online? Quali le modalità per saggiare la vera preparazione dei nostri studenti? Proviamo a immaginare delle strategie per aiutarli a concentrarsi meglio…cerchiamo anche di pensare a come evitare che leggano e/o reperiscano informazioni dai vari supporti non inquadrati dalla webcam…proviamo a chiudere gli occhi e a concentrarci…

Problemi di privacy

Alcuni ordini scolastici (medie inferiori, in particolar modo) si confrontano con la necessità di tutelare la privacy. In questi casi, si può sfruttare l’uso già “legalizzato” del registro elettronico – se creato con Nuvola, per esempio, si ha la possibilità non solo di caricare i voti ma anche di condividere contenuti didattici.

Passo dopo passo, insieme

Un modo per far sentire la presenza della scuola nella vita quotidiana degli studenti è la proposta di attività a medio/lungo termine: per la materia Tecnologia ho proposto di seguire la germinazione dei semi e di realizzare il lievito madre, step by step. Sono queste attività che richiedono un monitoraggio costante, su cui ci si può confrontare durante i webinar.

Un feedback per ciascuno

Qualsiasi attività richiesta ai bambini nella didattica a distanza deve avere un riscontro da parte del docente, quasi di più di quando si è a scuola insieme! La distanza rischia infatti di dare l’impressione di non essere seguiti. È importante allora, nelle lezioni online, dare un feedback chiamando per nome l’allievo, facendo sentire che ci si è dedicati all’analisi e alla lettura attenta degli elaborati, sottolineando i punti di forza e, se caso, di debolezza come se ci si guardasse negli occhi! Se il tempo non è molto, fare in modo di poter avere almeno un commento specifico per ciascun bambino.

Rapida revisione dei concetti

Come verificare se i concetti principali di una lezione sono “passati”? Con un quiz rapido a risposta multipla (supportato da strumenti come per es. Kahoot). Su un argomento, io ho preparato (prima della lezione online) una serie di 10 domande a risposta multipla, con Kahoot. Al termine della lezione ho chiesto a tutti di usare il cellulare per prendere parte alla “sfida”. Le domande e le classifiche si vedevano sul mio schermo, condiviso con gli studenti (più di 100, da vari paesi). Ho tenuto traccia delle domande che hanno generato le risposte sbagliate e subito dopo la fine della sfida le ho commentate una ad una. Gli studenti lo hanno trovato utile anche perché – dicono – consente loro di capire quali siano gli snodi principali di un argomento.

Cittadinanza digitale: come ci si comporta in un’aula virtuale

Didattica a distanza: quale migliore occasione per costruire le basi per una buona ed onesta interazione secondo regole di “cittadinanza digitale”?

Ecco cosa ho fatto.

Prima lezione online. Pongo la domanda: “Abbiamo questo nuovo modo di comunicare, una video lezione online: come deve essere per funzionare bene?”. Segue brainstorming su chat. Raccolgo i concetti condivisi dagli studenti e disegno una mappa concettuale (uso l’iPad collegato al PC e la disegno aiutandomi con la app Jamboard di Gsuite): “dobbiamo rispettare i turni nell’intervenire”; “non dobbiamo sbattere fuori i compagni”; “non dobbiamo fare foto e postarle sui social network”; “dobbiamo ricapitolare le idee principali per i compagni che non sentono bene” ….

Ho chiesto poi di fare un poster digitale rivolto a teenager per insegnare a essere responsabili mentre si segue una lezione online, invitando ad approfondire i vari temi (turni in chat, uso di immagini/video etc.).

La risposta dei ragazzi è stata davvero entusiasmante ed i prodotti digitali realizzati lo sono altrettanto.